Letteralmente significa ‘scrittore fantasma’: il ghost writer è un professionista della scrittura che rimane nell’ombra, un autore esperto pagato per scrivere articoli, storie, libri e testi di qualsiasi natura attribuiti poi a un’altra persona, finanche per portare avanti blog online per conto di altri.
Invisibile per definizione il ghostwriter è uno sconosciuto, un affascinante talento multiforme che rimane senza nome, mai citato alle presentazioni dei libri, in nessuna pagina o quarta di copertina, men che meno nei ringraziamenti finali. Che caratteristiche possiede uno scrittore ombra?
“Proprio come i fantasmi, che vivono vite di altri, un ghost writer scrive per conto di altri entrando nella loro testa”
Scrive bene, anzi benissimo, ma non solo: è veloce, flessibile, estremamente empatico per entrare nella testa del cliente che si prenderà i meriti del suo lavoro. Il ghost writer è bravo a entrare in punta di piedi nella vita di un’altra persona, quella che lo paga segretamente, per acquisirne il modo di pensare, le espressioni, intuirne il tono e il linguaggio abituale…del resto è proprio quello che fanno i fantasmi: vivono attraverso le vite degli altri.
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Perché fare il ghost writer?
Perchè un professionista della scrittura dovrebbe rinunciare a una pubblica e conclamata gratificazione personale, abdicando al riconoscimento ufficiale della propria creatività e capacità stilistica? Semplice, per i soldi. Sì perchè la talentuosa destrezza del ghost writer è ciò che lo rende effettivamente un mercenario.
Nulla da eccepire al riguardo: gli scrittori fantasma possono arrivare a guadagnare cifre da capogiro. Al riguardo, parlando di compensi per un ghost-writer, non esiste un tariffario unico di riferimento, ma sono gli scrittori stessi a stabilire generalmente il valore del lavoro che andranno a realizzare.
Quanto guadagna un ghost-writer
Tutto dipende da che tipo di testo si deve creare e secondo quali tempistiche: molti agenti letterari americani confermano che un articolo complesso può costare a un cliente 4 dollari a parola o più, e che in media un ghostwriter può richiedere come anticipo una cifra che oscilla tra i 30.000 e i 100.000 dollari.
In Italia per la scrittura fantasma di un libro di piccole o medie dimensioni si parte dai 5000 euro in su. Secondo il New York Times il ghost-writer che si è occupato delle memorie di Hilary Clinton ha percepito un anticipo di circa 500.000 dollari, a fronte di 8 milioni di dollari totali a libro finito.
Il prezzo da pagare affinchè uno scrittore fantasma non riveli mai il proprio ruolo, dunque, è tutt’altro che irrisorio. Si tratta di un silenzio che viene comprato a tutti gli effetti firmando un contratto di non divulgazione attraverso cui il committente risulta l’unico proprietario dei diritti di autore, così come esclusivamente suoi sono anche tutti gli eventuali guadagni connessi alla pubblicazione dell’opera. Il ghostwriting è, dunque, eticamente scorretto o moralmente accettabile? Non esiste una risposta oggettivamente giusta.
Chi è che si rivolge al ghostwriter
Generalmente, i clienti di un ghost writer sono VIP: attori, calciatori, sportivi, politici, personaggi dello spettacolo che non hanno tempo o preparazione adeguata per scrivere un libro o per curare un blog. Il più delle volte si tratta di personalità di spicco che non brillano in destrezza comunicativa o che non possiedono familiarità con la scrittura.
In altri casi, invece, il lavoro viene commissionato da atleti professionisti che non hanno materialmente il tempo per scrivere una biografia. Il libro di un calciatore che non può sottrarre ore preziose al suo allenamento, ad esempio, o che non ha le competenze per scrivere, nasconde sempre la mano di un ghostwriter.
Le celebrità spesso richiedono il lavoro di uno scrittore ombra per la stesura di un’autobiografia (sì, fa sorridere) ovvero un lavoro che prevede lunghe ricerche, interviste, raccolta di materiale da assemblare ad arte per convincere tutti su chi sia effettivamente l’autore accreditato.
Ghost writer online: il caso dei blogger
Questi non sono che pochi, banali esempi, ma il lavoro del ghost writer spazia enormemente in quell’universo infinito di mondi possibili connessi alla scrittura. Con riferimento anche alla rete, a seguito della sua diffusione capillare e della comparsa di tutto quanto ruota attorno al seo copywriting.
Oggi sono tanti i casi di ghost-writer che producono testi ed articoli per conto di altri, da utilizzare in rete; magari su testate giornalistiche online o, casistica tra le più ricercate, in qualche blog. Con l’esplosione del concetto di blogging soprattutto in alcune sue declinazioni (pensiamo alle fashion blogger o ai travel blogger) sono in molti a tentare l’avventura in rete aprendo un blog. Solo che, per quanto strano possa sembrare, spesso non si hanno competenze di scrittura adeguate o magari non si ha il tempo necessario per aggiornare il proprio blog.
Ecco allora che i ghost writer online, gli scrittori fantasma della rete, spesso si nascondono dietro blog anche di successo, scrivono al posto del o della blogger più o meno nota che ci mette la faccia (e la firma sotto ogni post). Molte volte perfino nomi conosciuti del web o del mercato editoriale nascondono in realtà il lavoro di uno scrittore ombra. Chissà, magari è proprio il caso del libro sul nostro comodino o del blog che leggiamo con maggiore attenzione.