Prendete una persona con la passione per la rete e per le dinamiche del web, con conoscenze in ambito marketing e qualche spolverata di programmazione, con la passione per la scrittura; mescolate il tutto con una attitudine a lavorare da solo, davanti ad un pc (la solitudine dei consulenti Seo, un tema prima o poi da trattare) e con una buona dose di pazienza (anche per stare dietro alle paturnie di Google), capacità di analisi e raffronto; aggiungete poi parole che diano un po’ di carisma e sintomatico mistero (cit.) quali semantica (se sei curioso leggi: Seo e semantica, di cosa si parla), Digital PR, search intent e via discorrendo a seconda delle mode, ed otterrete la figura del consulente Seo.
Un professionista che opera in rete, seguendo progetti con l’obiettivo di dargli più visibilità possibile sui motori di ricerca. Questo è in massima sintesi il lavoro di un consulente Seo, mestiere tanto in voga negli ultimi tempi al punto che in molti (spesso senza neanche averne i requisiti) tentano la sorte lanciandosi nell’impresa; entriamo più nel dettaglio per scoprire attitudini e peculiarità di questa figura.
In questo articolo ti parlo di:
- 1 Cosa fa un consulente Seo?
- 2 Cosa implica il lavoro di un Seo
- 3 Studio e aggiornamento costante: il duro mestiere del consulente Seo
- 4 Perché il mio sito non si indicizza?
- 5 Come ottimizzare un sito già presente in rete
- 6 Il rapporto di un consulente Seo con i clienti
- 7 “Perché il mio sito non si posiziona?”
Cosa fa un consulente Seo?
Per capire cosa fa un consulente Seo è bene partire da cosa sia l’oggetto del contendere, la Seo per l’appunto: la disciplina che si occupa di ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca. Un consulente Seo (oggi va più di moda parlare di Seo specialist, che fa più fico come tutto ciò che abbia un sapore anglofono) deve possedere le conoscenze adeguate per ottimizzare un sito al fine di renderlo migliore agli occhi di Google, per convenzione da qui in poi indicato come motore di ricerca universale visto che da solo raccoglie la quasi totalità delle ricerche.
Ampliamo il concetto guardando anche l’altro lato della medaglia e cerchiamo di capire cosa non fa un consulente Seo: il che tornerà utile a chi volesse avvicinarsi a questo lavoro ma anche a chi dovesse avere necessità di un Seo specialist.
Chi si occupa di consulenza Seo non è un mago, potrebbe sembrare strano doverlo specificare ma le premure non sono mai troppe.
Spesso si tende a considerare i consulenti Seo alla stregua di stregoni che posseggono conoscenze segrete per raggirare gli algoritmi di Google (ed a qualche ‘professionista’ piace apparire in questo modo per avere più appeal sul mercato…), il che è certamente falso. Un consulente Seo non è un mago e non governa l’algoritmo di Google; semmai ne è succube.
Cosa implica il lavoro di un Seo
Perché lavorare in questo settore implica il passare nottate intere a scervellarsi e capire come ragiona Google, in che modo costruisce una singola serp, quali sono i competitor più in voga e per quali ragioni occupano le posizioni più alte. In sostanza studiare e capire. Non certo pensare di cambiare o raggirare lo spider di Google.
Credere ad un consulente Seo che sostiene di poterti portare in prima pagina in pochi giorni è come credere ad una dieta miracolosa per perdere 10 chili in una settimana
Attenzione quindi ai fantomatici maliardi dotati di poteri occulti: spesso fanno più danno che altro. Il lavoro di un consulente Seo è un qualcosa di serio, di lungo ed articolato, di terribilmente impegnativo. Fare in modo che il sito del proprio cliente venga trovato in rete visto che non comparire equivale a non esserci; che poi a dirsi si riduce tutto qui e sembra quasi facile.
Visto che ciò che è lontano dagli occhi (di Google) è lontano dal business (e non dal cuore, come recita un celebre adagio) posizionarsi al meglio è un fattore preminente: un consulente Seo deve fare questo, mettendo in campo una serie di strategie che ora vedremo e che, all’occorrenza, possono essere anche cambiate, stravolte, se non portano risultati o se non risultano essere più efficaci.
Studio e aggiornamento costante: il duro mestiere del consulente Seo
Ed ecco che la Seo è anche studio, visto che si parla di una disciplina viva, che cambia costantemente e si arricchisce di nuove conoscenze. Un consulente Seo deve tenersi sempre aggiornato, capire come cambia l’algoritmo di Google e come stanno mutando le intenzioni degli utenti (search intent, sempre per fare più fico), cosa è cambiato nel loro processo di ricerca. Per alcuni comparti poi è importante informarsi costantemente sulle nuove tendenze, anche qui in continua evoluzione.
Ecco allora che diventa importante lo studio della parole chiave, la capacità di ricerca ed analisi dei trend (la famigerata keyword research, magari aiutandosi con strumenti quali Ubersuggest ed affini) che poi è anche alla base del content marketing, quindi della scrittura per il web. Perché, fattore ormai acclarato, è possibile posizionarsi anche tramite contenuti di testo, se scritti in un certo modo (se vuoi capire come, leggi: Testi Seo per ottimizzare siti: consigli per farlo ).
Ma visto che le cose non sono mai semplici, un buon consulente Seo deve avere anche competenze tecniche a livello di codice di programmazione, deve essere in grado di lavorare a braccetto con il proprio sviluppatore (mai lasciarlo andare a ruota libera!) per risolvere eventuali errori e, meglio ancora, per impostare il sito in un certo modo fin dalla sua programmazione.
Perché il mio sito non si indicizza?
Un’ovvietà che non è poi così scontata: mi capita spesso di lavorare su siti già online, magari anche da tanto tempo, che non sono stati ottimizzati come si dovrebbe o che presentano errori piuttosto vistosi. Il tutto viene spesso corredato dalla fatidica domanda del cliente: “Ho un sito da un po’ di tempo ma non riesco a fare accessi. Da cosa dipende?”
Perché il mio sito non si indicizza? Forse perché è stato strutturato male, è pieno di errori di varia natura, è totalmente carente nei contenuti, è stato completamente sbagliato in fase di business plan perché, magari, non si è studiato il settore con le dovute accortezze e non si si è resi conto che quel tema era già ampiamente coperto.
Quando la questione è ‘solo’ tecnica, si può intervenire andando a rendere il sito maggiormente friendly per il motore di ricerca. In che modo si può ottimizzare un sito già esistente in rete? Le strade da seguire sono diverse.
Come ottimizzare un sito già presente in rete
Le operazioni sono molteplici, si deve sempre analizzare un singolo sito per capire dove sia carente. Di base si può parlare di:
- Controllo della struttura di tutte le pagine del sito per verificare che l’architettura sia stata realizzata in modo efficiente;
- Controllo, modifica ed eventuale riscrittura dei contenuti di testo di un sito, fondamentali per il posizionamento sui motori di ricerca. È indispensabile scriverli in ottica Seo per posizionarci con le parole chiave che ci interessano;
- Controllo ed eventuale inserimento di tutti i tag necessari per la Seo: Title, Description, Tag Alt per le immagini ecc…
- Formattazione di tutti i testi inserendo adeguatamente i paragrafi H2, H3 ecc….
- Controllo ed eventuale creazione della Sitemap, fondamentale in ottica Seo e spesso tralasciata. Si tratta del file .Xml che rappresenta una sorta di indice di un libro e va a fornire ai motori di ricerca l’elenco di tutte le pagine del nostro sito per indicizzarle più velocemente.
- Creazione file Robot.txt, il file da inserire nella root del sito per indicare agli spider dei motori di ricerca quali sezioni del sito indicizzare e quali tralasciare. È molto utile per dire a Google di non indicizzare, ad esempio, tutte le cartelle del sito che contengono file inutili; o file riservati che non vogliamo finiscano su Google diventando di pubblico dominio;
- Controllo dei plugin del Cms: i siti realizzati con i Cms WordPress o Joomla hanno una serie di plugin molto efficaci anche in ottica Seo. È importante installarli tutti e in modo corretto.
Il rapporto di un consulente Seo con i clienti
C’è poi l’aspetto fondamentale, senza il quale un consulente Seo (così come qualsiasi altro professionista, d’altra parte) non avrebbe ragione di esistere: i clienti. Le richieste che arrivano sono le più strampalate e particolari, è bene abituarsi.
Stessa cosa dicasi per le tipologie di clienti che si rivolgeranno ad un consulente Seo: ci sarà quello che non ha alcuna dimestichezza con il mondo di internet e sa a malapena far partire una mail; dura fargli capire che il lavoro di un consulente Seo non può garantire il raggiungimento del primo posto nella serp.
C’è poi chi proverà a darvi consigli, magari perché usa Seo Zoom (strumento utilissimo per determinati aspetti) e vi dirà: “Perché qui non mettiamo questo H3?”…. o perché ha letto che per posizionarsi bene, il semaforo di Yoast (strumento altrettanto utile, anche lui per determinati aspetti) deve diventare verde. Ed allora per accontentarlo vi toccherà fare carte false per far cambiare colori al semaforino.
“Perché il mio sito non si posiziona?”
L’elenco dei potenziali clienti potrebbe proseguire a lungo, includendo ad esempio chi si è fatto fare il sito da un cugino o un cognato che, pur facendo un altro mestiere, è comunque bravo a creare portali con WordPress; il tutto potrebbe essere seguito dalla fatidica domanda: “ho un sito da un anno ma non faccio accessi. Da cosa dipende?”.
Ed allora armatevi di pazienza e cercate di fargli capire che avere un sito, di per sé, non è condizione sufficiente e necessaria per comparire, ed anzi rischia di essere inutile se non viene ottimizzato per i motori di ricerca. Ottimizzato, possibilmente, da un professionista che per lavoro si occupa di fornire consulenza Seo e non da una qualsiasi altra figura che si improvvisa nel campo degli algoritmi dei motori di ricerca.