Ormai se ne fa un uso costante, talvolta anche eccessivo e smodato, al punto che il termine è entrato nel nostro dizionario quotidiano: la parola hashtag è ormai di pubblico dominio sdoganata da politici, cantanti e personaggi famosi che nei loro social lanciano spesso hashtag più o meno famosi e di successo,
Ma forse non tutti ancora sanno con esattezza cos’è un hashtag, a cosa serve e, soprattutto, come usarlo. Tutti noi, chi più e chi meno, utilizziamo i social network per comunicare in rete: il concetto di hashtag nasce proprio dall’esigenza di creare etichette specifiche in grado di esprimere un’idea, un modo di dire.
Entreremo nel dettaglio più avanti, per ora analizziamo la parola hashtag, il suo significato e la sua comparsa nel mondo del web.
In questo articolo ti parlo di:
Cosa significa hashtag:
Il termine hashtag nasce dall’ unione di due diverse parole: Hash, che significa cancelletto (quello usato sulle tastiere, ovvero: #); e Tag, che in italiano si traduce con ‘etichetta‘ ed è una parola chiave associata a qualcosa.
Tutti noi che ci occupiamo di consulenza Seo a livello professionale, ed anche chi naviga il web da semplice utente, ci scontriamo quotidianamente con il concetto di tag. Ebbene queste due parole unite hanno dato vita ad un neologismo tanto utilizzato e di moda sui social network. Una parola preceduta da un cancelletto. Il famigerato hashtag. Che si scrive così e non in altri modi che erroneamente vengono utilizzate, vedi ashtag o hash tag. Questa la giusta sintassi e il significato di hashtag.
A cosa serve un hashtag:
Visto il significato del termine, andiamo ora a vedere quella che è l’utilità di un hashtag: perchè anche qui si crea spesso confusione. Detto che l’hashtag compare inizialmente per Twitter, era il 2007, per creare argomenti chiave e che poi si è diffuso sugli altri social, come Facebook, Instagram e Google Plus, la sua principale utilità è migliorare la ricerca sui social.
Quando si crea un hashtag si va a dar vita ad un argomento che gli utenti potranno trovare con più facilità: se ad esempio creassimo un hashtag scrivendo “su Professione Scrittura pubblicato l’ultimo post riguardante la #scritturaseo” e lo lanciassimo sui social, tutti gli utenti potenzialmente interessati a quell’argomento potrebbero trovarci effettuando quel tipo di ricerca.
In sostanza avremmo creato un’etichetta in base alla quale chiunque vada a cercare l’hashtag #scritturaseo ci vedrebbe comparire nei risultati che parlano di scrittura Seo. Forte, no? Un modo per fare ordine e capire dove trovare le informazioni.
Farsi trovare sui Social:
Facendo un altro esempio, se io sto scrivendo un post sul presidente del Consiglio Matteo Renzi, lo devo associare ad un hashtag #renzi (o anche #matteorenzi); in questo modo vado a creare un etichetta che consentirà, a chi cercherà sui social le ultime notizie riguardanti Renzi, di trovare anche il mio post insieme a tutti gli altri che trattano lo stesso tema.
Io stesso potrò visualizzare tutti i post legati a un argomento semplicemente inserendo, nella ricerca del social che sto esaminando, l’argomento in questione preceduto dal cancelletto #.
Il tutto torna molto utile anche, ad esempio, per seguire eventi che si stanno svolgendo; ecco perchè quando ci sono avvenimenti importanti, come l’elezione del presidente della Repubblica, l’hashtag #elezionepresidenterepubblica o #elezioniquirinale spopola e chiunque voglia avere notizie in tempo reale sui social può inserire una chiave di ricerca simile.
Se ancora non ti è chiaro il concetto di hashtag, immagina la rete dei social come un immenso centro commerciale; a tutti noi capita di andarci per fare acquisti e quello che ci aspettiamo è di trovare facilmente ciò che stiamo cercando.
Se ci occorre fare la spesa per casa, abbiamo il settore alimentare; se vogliamo acquistare un maglione per l’inverno, avremo il reparto abbigliamento; se cerchiamo un nuovo frigorifero ci recheremo verso gli elettrodomestici.
Tutto lineare; ebbene, immagina di andare in un enorme centro commerciale e trovare tutto mischiato. La frutta accanto ai jeans e la pasta asciutta nel reparto degli elettrodomestici. Torneresti in un centro commerciale così confusionale?
Gli hashtag servono esattamente a questo: a mettere un po’ di ordine in un mondo, quello dei social, che ormai per numero di utenti, informazioni e interazioni è letteralmente una giungla. Gli hashtag sono filtri grazie ai quali possiamo creare, trovare e seguire solo argomenti e temi che ci interessano. Etichette per catalogare contenuti di varia natura, come testi e foto, utili anche a chi usa i social in modo professionale: hashtag scelti in modo appropriato possono aiutare ad aumentare i like ad un post di Instagram ad esempio.
Come usare gli hashtag:
Arriviamo ora al tema centrale e, per alcuni, alle dolenti note; come utilizzare gli hashtag in modo corretto. Fermo restando che non esiste un obbligo e che in una stessa frase possiamo inserire più hashtag, vi è comunque un limite oltre il quale l’eccessivo ricorso a queste etichette diventa fastidioso. E a suggerirci quale sia questo limite, può tranquillamente essere in buon senso.
Per restare all’esempio di prima relativo al premier Renzi, che non a caso è un grosso utilizzatore di hashtag su Twitter, se io dovessi postare una notizia riguardante una sua visita in una fabbrica, potrei utilizzare la seguente forma:
Il premier #renzi in visita alla fabbrica della #fiat incontra gli operai.
In questo modo avrei creato due etichette su altrettanti argomenti di rilievo che gli utenti potrebbero ricercare con facilità: Renzi e Fiat. Non sono pochi i casi in cui una notizia simile verrebbe postata sui social nel seguente modo:
Il #premier #renzi in #visita alla #fabbrica della #fiat #incontra gli #operai
Nessuno ce lo vieta, ma come si comprende è un abuso di hashtag. Che spesso è dettato dal fatto che, erroneamente, si ritiene che più hashtag si inseriscono in una stessa frase, più possibilità abbiamo di emergere nelle ricerche. Niente di più sbagliato.
Le potenzialità degli hashtag
Arrivati a questo punto dovresti avere ben chiaro il ruolo degli hashtag e la loro importanza strategica. Oltre a quanto sopra detto, ovvero alla loro utilità per trovare più facilmente contenuti nei social e monitorare un dato tema, possiamo anche conoscere quelli che sono i trend del momento: ovvero gli argomenti più in voga.
Allo stesso modo possiamo essere noi stessi a crearne di nuovi magari facendoci aiutare da software in grado di generare parole chiave affini per un dato argomento, come nel caso di Ubersuggest. Dar vita ad hashtag di successo è tutt’altro che semplice; assistiamo quotidianamente a tentativi che falliscono di creare etichette che diventino virali nei social. Anche in questo caso, come spesso accade, essere personaggi famosi e di tendenza aiuta; un hashtag lanciato da un calciatore piuttosto che da un attore famoso avrà, come ovvio, molte più possibilità di diventare virale in rete rispetto ad un hashtag lanciato da una persona qualunque. Il potere della fama, ahinoi.
Gli hashtag più famosi
Chiudo questa guida al’hashtag con una carrellata di quelli più famosi: tra quelli più noti vi sono hahstag generici come ad esempio #love, #nature, #animals, #flowers, #food, #selfie, #fashion, #travel, #fun ecc….
Altri più specifici e molto diffusi riguardano ad esempio trasmissioni televisive: #Amici14, #GF14, #MasterChef, #leiene ecc… eventi sportivi: # Mondiali2014, #serieA, #RomaJuventus, #FrancescoTotti ecc… tormentoni diventati virali come: #IceBucketChallenge, #vinciamopoi, #matteostaisereno.
Hahtag che sono diventati veri e propri must in rete e che hanno raggiunto un livello di condivisione virale da record. E tu sei mai riuscito a creare un hashtag virale?