Siamo nel campo del Content Marketing, quindi in quella branca che si occupa di promuoversi in rete facendo affidamento sui contenuti di testo. Un concetto che si aggancia all’Inbound Marketing, parola da tenere a mente, e che ha invertito il flusso del marketing consentendo alle aziende di farsi trovare dai clienti, anziché essere loro ad andarne a caccia disperatamente.
Un obiettivo che passa attraverso la predisposizione di contenuti di testo scritti in un certo modo, studiati con attenzione e mai improvvisati, creati analizzando dati e statistiche. Tutto questo rientra nel piano editoriale, uno schema organizzativo che va ad elencare tipologia e frequenza di pubblicazione dei propri contenuti. Che possono essere sul blog del proprio sito, per una mailing list o sui social: in questo caso andiamo ad analizzare il piano editoriale per un sito / blog.
In questo articolo ti parlo di:
Cos’è il piano editoriale
Con il calendario editoriale si va a scegliere quindi cosa pubblicare sul proprio sito, a livello di contenti, e quando farlo: rientra tutto nell’ambito della Content Strategy, strategia dei contenuti di testo da scrivere all’interno del proprio sito. Se il Content Marketing è l’approccio che consente di promuoversi in rete grazie ai contenuti di testo (per approfondire, leggi come scrivere contenuti di testo per il web) un piano editoriale è la bussola che guida attraverso tale percorso.
Scrivendo i testi in un certo modo un blogger, o comunque un copywriter che gestisce un sito, può riuscire ad attirare utenti sul proprio portale: con il piano editoriale si va a stabilire uno schema di tutte le pubblicazioni mettendo su carta un elenco di titoli da trattare ed argomenti dei quali scrivere.
Esempi di piano editoriale
Un concetto piuttosto semplice, ma può essere utile chiare con alcuni esempi: se si ha un blog che parla di medicina alternativa (tema di nicchia per rendere il concetto), la predisposizione di un piano editoriale prevede una analisi delle ricerche sul tema, utile a comprendere quali sono gli interessi degli utenti.
Incrociando poi flussi di ricerche, parole chiave più o meno competitive, interessi degli utenti che possono essere riscontrati analizzando direttamente la serp di Google e, non ultimo, gli obiettivi che si vuole raggiungere con il proprio sito, si andrà a buttar giù un elenco di concetti, prima ancora che di kw singole, che entreranno nel piano editoriale. Ovvero, per ciascuno di questi si dovrà poi andare a scrivere un articolo apposito.
Il tutto con criterio, evitando ridondanze e ripetizioni: concetti simili possono essere accorpati nello stesso articolo, se si è sicuri che generano più o meno gli stessi risultati e che quindi abbiano il medesimo intento di ricerca da parte degli utenti.
Gli strumenti del piano editoriale
Portando quindi tutto questo in un ambito più concreto, quali sono gli strumenti da utilizzare per stilare un piano editoriale? Si parte dalla analisi delle kw di settore, e qui può essere utile far ricorso a strumento come Keyword Planner di Google o qualsiasi altro tool in grado di tracciare i flussi di parole chiave.
Consigliabile poi usare uno strumento molto utile (del quale abbiamo già parlato) come Ubersuggest: un tool che consente di avere idee per parole chiave e long tail (kw composte da più parole). Per chi svolge questo lavoro poi non può mancare un tool completo per fare Seo, per esempio Semrush che si rivela anche in fase di creazione di un piano editoriale.
Per quanto riguarda l’organizzazione dei contenuti su carta ognuno è libero di usare il tool che meglio crede: c’è chi fa ricorso a mappe mentali per avere gli argomenti elencati in modo gerarchico; e chi usa poi un calendario editoriale, per spalmare le varie pubblicazioni nel corso del tempo.
Utilità di un piano editoriale
Un piano editoriale è uno strumento indispensabile per stabilire di cosa si vuole parlare all’interno del proprio sito / blog; quando lo si vuol fare; e finanche in che modo, con quale tono di voce, se si vuole prediligere per uno stile didascalico e rigoroso o se invece si preferisce puntare sullo storytelling (leggi: come usare lo storytelling nella scrittura in rete).
Per avere successo non si deve puntare necessariamente sulla quantità dei contenuti; se inseriti senza criterio, i risultati saranno alquanto scadenti e finirebbero per confondere i lettori (e di pari passo anche lo spider di Google, dato che ormai le due cose vanno di pari passo). Oggi la comunicazione si è spostata sul web ed è importante che venga pianificata nei minimi dettagli: un piano editoriale che voglia essere di successo deve necessariamente partire da originalità e creatività, cercando sempre di fornire valore aggiunto a quanto già presente in rete. E si torna ancora una volta al concetto dell’importanza dei contenuti di qualità, sul quale più volte abbiamo scritto dalle pagine di questo blog.
Per definire gli obiettivi e stabilire di cosa e come parlare nel proprio sito o nella propria pagina Social.
Analizzando il proprio brand, il settore di riferimento, gli interessi del proprio target, quello che cercano gli utenti e le parole chiave più ricercate.
I vari tool di suggerimento kw, search intent presenti in rete (Strumento parole chiave di Google; Ubersuggest).